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Obbuco delle seghe (Disarmo)

Antefatto: Il GSG ritorna sul luogo del delitto: l’Obbuco.

L’epica impresa: proprio epica stavolta. Datosi che è troppo rischioso lasciare armato il “salone dei confetti di grotta”, il GSG ha pensato bene di disarmarlo, ciò significa un gran lavoro di disarmo e trasporto corde, passato nel dimenticatoio dell’anno scorso. Però Max ha il tarlo di quel nero in cima al salone (ogni riferimento a Chak è puramente casuale), così non si fa pregare due volte ed aderisce senz’altro all’invito di Mg “vieni all’obbuco, invece di perdere tempo a fare inutili forre, Sabrina con Milena e Yasemin possono nel frattempo visitare Pastena turistica onde farsi un’idea complessiva del complesso”. Detto fatto si va: contanti i presenti (Sergio Dc e sorella longobarda, Michele e Katiuscia, Federica, Nozzolone, Mg, Mariodiguidonia, Max) e contati gli zaini, si arriva alla conclusione che ai risalitori toccheranno due zaini a testa. Subito Mg telefona a Michele “è vero che vuoi ardentemente risalire il salone? Ti cedo volentieri il posto”. Lo sventurato rispose “si”. Naturalmente, nel luogo dell’appuntamento, come d’incanto appare Carè per dire la sua “mica vorrete sporcare la medusa?” ma Mg risponde “naturalmente no, facciamo una risalita” senza specificare il come ed il dove, lasciando Carè più confuso che persuaso. La squadra esplorativa parte a razzo e quella turistica segue a ruota, aiutando il trasporto zaini. La coppia longobarda offre, nel frattempo, stupendi esempi di efficienza nordica: chi si scorda casco e lampada ed opera con impianti di rimediaticcio Nozzolescu, chi si mette la muta al contrario, chi perde le suole e ne frega a Max il ricambio (camminando con 42 su 38 di piedi), chi più ne ha più ne metta, i due sembrano l’armata brancaleone. E, davanti alla Jacuzzi di fango, mentre i risalitori si cambiano, l’imperturbabile Federica, già Terminator, all’improvviso mormora “non avrei mai creduto, nella mia vita, di dover passare di qua”. Invece la squadra turisti ci passa, seguendo le orme del Presidente che per tutto il tempo recita la litania “non sporcate il fango, non lasciate orme, non appoggiatevi alle concrezioni” tant’è che si procede siccome sonnambuli, senza nemmeno profferire verbo, per non lasciare aliti. Mg, poi, appena vede lo stretto lì resta, non osando avanzare oltre, onde impedire inutili strusciamenti, e chissà, anche per riposarsi le orecchie dalla litania presidenziale. Visitato il ramo della luna, sezione GSG, si torna a vedere i risalitori “a che punto state?” “ a metà salita (dei 90 metri s’intende, non di quella nuova” “avete bisogno d’aiuto per gli zaini?” “no, ce la facciamo” “dobbiamo aspettare, tornare, sparire?” “sparire” e spariscono, prima di ogni eventuale ripensamento, giù per la medusa a lavarsi. All’uscita la coppia longobarda e Federica vanno a recuperare le pulzelle Pastenesi mentre Mg e Katiuscia stanno in forse se rientrare ad aiutare il trasporto zaini. Dopo un po’ di tentennamenti, Mg impietosita, ed in colpa nei confronti di Michele, decide di rientrare, sapendo che il Sabaudo non avrebbe davvero lasciato né la risalita intentata né le corde in loco. Katy, invece, in piena frenesia lavatoria non se la sente di rientrare, è stancuccia ed accusa i vari ammaccamenti grotteschi. Mg baldanzosamente rientra, ma fatti pochi passi, comincia a pensare a vari incidenti di grotta, “balle, pensa che Badino s’è fatto il Corchia da solo, altro che Obbuco”, così procede di nuovo spedita, sperando di sentire le voci. Non le sente manco alla medusa “porcaccia destra, mi tocca risporcarmi” e sale di malavoglia verso il salone dove sente che gli esploratori, non avendo trovato che 30 metri bellissimi, nuovi ma inesorabilmente chiusi, stanno scendendo. Arriva prima Michele con la mano alzata “come, anche tu?” “no, che hai capito, mi sono squarciato un dito”, e le molla due zaini*. Per farla breve, il rientro è andato liscio, nonostante la mano alzata di Michele e una marea di zaini bagnati. E per festeggiare si è bisbocciato con vino di Mariodiguidonia e crostata di Katiuscia, spaparazzati nell’asfalto Falvaterriano.
A chi la sega? Alla coppia longobarda, e la nordica efficienza, erano uno spasso!!
*ps: ad onor del vero dopo un po’ Michele, vedendo lo sbarellamento di Mg s’è ripreso gli zaini, per cui il rientro è stato con due zaini a testa per i maschi ed uno per la femmina….. giustamente, ognuno aspira ai privilegi del proprio sesso. Alla prossima !!!! Mg 11.7.2004
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