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Sega gossip (Ricerca cavità zona Esperia)

Antefatto: Che cosa dà coesione al gruppo? Una bella scoperta? Orrore! no davvero, scattano le gelosie; un campo insieme? Peggio che mai, escono i vizietti quotidiani; una grotta insieme? Si e no, dipende dall’anda, se appartieni alla tipologia lenta, che in grotta ci bivacca, non potrai andare d’accordo con la tipologia elastica, entra e fuggi, e viceversa; ma c’è una cosa che unisce come non mai: il gossip. Già retaggio dello spulciamento paleolitico, anche il GSG non è immune dalla pratica del gossip, e ogni anno, chissà come, qualcuno ne offre la ghiotta occasione. Quest’anno è la volta della coppia Michela-Ernesto.

L’epica impresa: Che c’entra con l’impresa? È tutto collegato, perché dovevano uscire, dopo lungo periodo di: insieme, soli, mezzi soli, mezzi insieme, insieme, a fare una camminata alternativa, riservata agli infermi per causa di servizio speleo, da qualche parte (doveva essere la via dei laghetti del Prena, è diventata battuta sul Belvedere causa preventivato mal tempo) ma, dopo aver dato ampi consensi il venerdì sera, i due (come dobbiamo definirli?) alla veneta “morosi”, e non solo per il mancato pagamento delle quote in tempo utile come, del resto, gran parte del gruppo, non hanno dato segno di sé. L’epica impresa, quindi, alla quale dovevano partecipare il bellocchiuto e la riacciuffata merla, nonché Angelo, ammalatosi dagli ammalati, si è ridotta a due elementi, il Nozzolone e Mg. Com’è andata? Sotto un caldo umido terribile, i due, dopo la visita turistica in due inghiottitoi del Polleca, accompagnati da Clino e Antonella, previ soliti racconti di fantastica speleologia esperiana, si sono inerpicati alle pendici del Belvedere alla ricerca della mitica uscita di Yasemin. Gira che ti rigira, attaccati da nugoli di tafani, mosche e zanzare, i due approdano al buco di Enrico, cioè allo scavo in corso ad opera di Enrico Avvariato; colà restano a rimirare quanto può l’umana perversione in fatto di scavi sommitali e poi via, alla ricerca di qualsivoglia pertugio soffiante, memori delle raccomandazioni Paolesche “bisogna battere a tappeto, sasso per sasso”. E così fu, senza alcuna ricompensa. Ridotti allo stremo delle forze da un caldo torridissimo, i due scendono mesti a valle per buttarsi nella fontana dopo di che, rinfrescati, riprendono per rio polleca a vedere il famoso buco nero sopra Sant’Onofrio. L’arrampicata per facili roccette franose marce ed in bilico, taglientissime pampas, rovi spinosi, arbusti anneriti da incendio, non ha premiato la Nozzolesca costanza, niente di niente di niente, trattasi di riparo sotto roccia, forse abitato ma senza strumenti litici in loco, né graffiti evidenti (almeno così sembra, qualche segno c’era ma volerlo ricondurre ad umano operato pareva troppo azzardato). Naturalmente tappa finale da Carmina, con grandi feste e richieste di informazioni sulle vicende giessegine, e gran finale da Antonella con regalie in natura esperiana.
A chi la sega? Alla coppia gossippata: Michela ed Ernesto.
Per i più curiosi: la parte sana del gruppo nelle persone di Paolo, Manuela e la controcazzuta Federica hanno esplorato con Francesco e Valerio un meandro all’Erdigheta, 18 ore di grotta infame, ma con parecchia soddisfazione.
Alla prossima!!! Mg 8.8.2004

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