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Redentore lupacchiotto

Antefatto: L’invito di Roberto è oltremodo allettante “Monte Redentore da rifugio Pornito”. Posso mancare? No! Bando agli innumerevoli impegni, mollo tutto e, puntuale, sono all’area di servizio Frascati ad aspettare i Lupacchiotti brizzolati.

L’epica impresa: Più puntuali di me, Achille e Roberto salgono sulla mia macchina e partiamo per Maranola dove ci aspettano: Luigi, Paolo, Valeria, MariaRosa, Rosario, Emilio e Renato. A dire il vero noi abbiamo aspettato loro e il monte ha aspettato tutti che dovevamo fare una sostanziosa colazione al bar di Maranola, dal gentilissimo padrone. Però tocca schiodarci e, giunti al rifugio, ci sparpagliamo nel sentiero, direzione Redentore. Buoni ultimi siamo Roberto e la sottoscritta, che dobbiamo fare un bottino botanico fotografico per incrementare la florula dei Monti Aurunci e studiare approfonditamente le specie. Mai compito fu più piacevole vista la miriade di fiori di tutti i colori e l’incoraggiamento di MariaRosa, assai interessata ad imparare qualcosa. Speriamo almeno di aver azzeccato le specie, ma questo lo vedremo a casa a tavolino. Bon. Così indaffarati manco ci accorgiamo di essere arrivati all’eremo di San Michele Arcangelo, anzi, quella che proprio non s’è accorta è stata Valeria che è salita direttamente in cima ad aspettarci mentre ce la prendevamo comoda assai. Perché all’eremo c’è stato uno sparpagliamento generale, chi a bere l’acqua santa dal livello di orbitoline, chi a mangiarsi la veronica beccabunga, chi a indovinare le isole pontine, nessuno a voler lasciare questo posto incredibile. Finchè ci siamo ricordati di avere una cima da raggiungere e dare la stura ai banchetti. Dagli zaini dei lupacchiotti è uscito di tutto e di più, come usanza consolidata che ognuno deve portare qualche leccornia per tutti. Le calorie per salire le abbiamo abbondantemente compensate, da mangiare per un anno di escursioni. Con un panorama strepitoso e l’abbondanza di cibo, vino, genziana, nocino, e chi scende più? Non so chi abbia deciso che è ora di levare le tende, fatto sta che alla fine, sparsi come all’inizio, ci siamo ritrovati al rifugio così satolli da decidere di rientrare a casa senza indugio alcuno. Certo, ci fosse stato anche un comodo passaggio nell’area di servizio sarebbe stato meglio, il tempo l’abbiamo perso a uscire e rientrare dai caselli ma non per questo c’è passato il buonumore dovuto a una giornata che stupenda è dire poco. Grazie!!
Alla prossima! Mg 27.4.2022

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