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Sega batteriologica (Su Stampu di Katiuscia)

Antefatto: Il GSG opera alla grande su due fronti: meandro Yasemin, laddove gli scavi stanno regalando una grotta nella grotta, un sistema nel sistema, il Campo di Venza sotto il Campo di Venza e Monte Lupone, laddove gli scavi non stanno regalando, per ora, una benemerita cippa……

L’epica impresa: Al Monte Lupone con la presenza del “Presidente” in forma smagliante, Ale-Rambo con Letizia-Ramba, Mg ed il Nozzolone/escu.
Dopo adeguato ritardo di default della coppia rambica, saliamo sul fuoristrada del Presidente, il quale, vista la presenza di abbondante neve nella strada per Monte Lupone, pensa bene di accannare il potente mezzo distantissimo dall’inizio del sentiero (a ciò servono i fuoristrada….). Subito il Nozzolescu sentenzia “meglio un modesto apetto, costa meno ed offre di più”.
Carichi come muli iniziamo la lenta ascesa. Rambo, per l’occasione, sfoggia la mise “neve”, tuta imbottita e doposci….ovviamente dopo 100 metri, quando il gruppo sta già a metà salita, si deve aspettare per un intero mesozoico (per i profani più o meno 184 milioni di anni) Rambo che fa spogliarello e s’inventa qualcosa per non perdere le calzature ad ogni piè sospinto. Ad un certo punto il Nozzolescu decide di lasciare il comodo sentiero per inerpicarsi per facile “scorciatoia” con pendenza del 90% . Lì il gruppo si divide nettamente: i due Sergi mollano gli altri “seguite le tracce, noi andiamo a fare i manzi”; Mg, smadonnando abbondantemente, tenta di seguirli, a sua volta seguita dai Rambi all’orizzonte. Caso vuole che s’incontrano tre tizi i quali, scorta una femmina solitaria che smadonna, le porgono, gentili una mano. “Sono speleologa” subito profferisce la femmina solitaria, con ciò, in una parola, vuol dire “non ho bisogno di aiuto, smadonno perché sono carica come mulo, sono solitaria perchè davanti ho due che corrono come treni e dietro due lenti come lumache, il giusto mezzo è appannaggio della speleologia femminile”. Uno dei tre si dichiara anch’egli speleologo, ma del Cai di Roma, per cui, fatti i debiti riscontri, Mg conclude che probabilmente è uno che ha fatto un corso e s’è dato, ma si vanta in eterno di far parte della categoria (come dice sempre Badino nei suoi sproloqui). Dopo scambio di telefoni (non si sa mai…il rimorchio è rimorchio), Mg riparte con i Rambi al seguito. Così invece di seguire le orme dei Sergi, segue le orme dei tre, smadonnando ulteriormente per l’incongrua deviazione.
Arrivati infine al luogo dello scavo, mentre s’inizia il lavoro proficuo, Letizia fa emergere dallo zaino: pasta e fagioli, salsicce ed apposito fornello onde cucinare le stesse, “e poi si lamenta del peso….altro che le mie albicocche secche”, pensa Mg.
Il Nozzolescu inizia a trapanare, ma dopo ben 10 minuti il buco resta uguale a se stesso, un micron, Mg non sa che pensare “il trapano scrauso è diventato ancora più scrauso, evidentemente”, solo il Presidente ha il lampo di genio “hai invertito il verso di attacco alla batteria”, infatti….così è segnata degnamente la sega batteriologica al Nozzolescu.
Dopo un po’ Mg si stufa di fare la passamanzi e si dirige al “trono degli dei”, là si ritrova alle prese col menir incastrato e costringe il Rambo ad aiutarla “che Rambo sei?, vieni a tirare su sto affare” . Lui punto sull’orgoglio, chiama il Presidente ed in tre riescono a sollevarlo di un millimetro, allora arriva anche il Nozzolescu che, con le sue lance di tesa, lo sposta appena. Anche qui la mente Rambica è decisiva. Preso a due mani l’affare, tentando di estrarlo con la forza sovrumana datagli da salsicce e pasta e fagioli, Rambo lo fa cadere, non si sa se inavvertitamente o apposta (come tutte le invenzioni e scoperte, la casualità aiuta gli audaci) e l’affare si rompe, innalzando di molto il livello esplorativo di tutta la faccenda. Purtroppo sono già le 15,30, le salsicce sono finite e si deve tornare. I convenuti strappano letteralmente dal trono Mg, in piena frenesia scavatoria, e, per consolarla, decidono di seguire la strada da lei suggerita “per sghimbescio”, molto più lunga, diranno…ma la lungaggine del tutto è provocata dal Rambo il quale, sempre più verde, lamenta un peso incongruo sullo stomaco e si ferma ogni cinque secondi.
Il pellegrinaggio fino al fuoristrada è segnato dalle disquisizioni del Presidente sull’omo sparagnao, sempre più fievoli mano a mano che la salita si fa più erta, e il sospetto di Letizia che quest’ultimo abbia spostato la macchina ancora più distante, non si sa bene perché…
La sega, come detto, va ovviamente al Nozzolescu; ai Sabaudi no, perché hanno avvertito con lungo anticipo che tornavano in Sabaudia e non volevano seghe di nessun genere (peccato).
Alla prossima!!! Mg 1.2.2004
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