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Sega geografica (Scavi Su Stampu di Katiuscia)

Antefatto: L’uscita al Monte Lupone è, stavolta, allietata dalla presenza di Chak ed Isa, prontamente convenuti col proposito di “fare una scampagnata”.

L’epica impresa: Non si conoscono bene i termini della faccenda, fatto sta che, al bar di Segni, si ritrovano: Angelo reduce dalla notte, i Sabaudi, Katiuscia, Michele, Mg, il Nozzolone, in attesa dell’arrivo di Chak ed Isa. Squilla un cellulare: “sono Chak e sto a Sora”. Max, avendo a suo tempo confuso Carsoli con Carpineto, stavolta s’era aggiornato: “t’avevo detto Segni, non Sora”, ma, nel tempo di un cappuccino, ecco arrivare la coppia extracomunitaria in pieno assetto da pic-nic, cioè niente zaino ma borsetta da spiaggia. Restiamo tutt’ora ignari del mistero “Segni-Sora”.
All’inizio del sentiero si carica a tutta forza Chak recalcitrante, di uno zaino con trapano e batteria, “il GSG è un gruppo serio, non fa scampagnate, qua si lavora di molto”. Arrivati ai buchi ci si divide a seconda dei gusti: Michele, Katiuscia ed il Nozzolone a Su Stampu, Angelo ed Mg al trono degli dei, i Sabaudi ad aiutare entrambi le postazioni, a seconda della necessità di forza bruta, Chak ed Isa a far pic - nic con un’inezia di cibarie all’uopo portatisi.
Mentre fervono scavi ininterrotti, Chak ed Isa, finite le modeste cibarie, sdegnando quelle altrui ma bevendo e sputacchiando tutti i tè disponibili, fatte anche le debite graduatorie dei tè, decidono di tornare a valle (nella valle di Segni, per la precisione). Si alza allora dai buchi un coro di voci contrarie: c’è la nebbia, vi perdete, ci sono i lupi…e poi trapano e batterie chi li riporta? Ma loro, duri, prendono borsetta da spiaggia e tosti s’incamminano per….Roccamassima.
Dopo un’ora e mezza squilla un cellulare “ci siamo persi”. Fortunatamente, a furia di telefonate, i due riescono a ritrovare la cima ed essere riportati mogi mogi ai buchi dal Nozzolone in veste Nozzolescu.
Nel frattempo i lavori hanno portato ai seguenti risultati: il trono degli dei, abbandonato anche da Angelo, è rimasto preda assoluta di Mg, la quale, perso per perso, inizia un nuovo fronte di scavo in zona ancora intonsa; Su Stampu, invece, comincia a dar segni vitali grazie al suono del sasso che casca, senza troppi rimbalzi, per circa 10 metri, però il calcare ultramassiccio rende lo scavo lento, ancorchè inesorabile.
Ricomposto il gruppo iniziale, si decide, quindi, a malincuore, di portare a casa la pellaccia, come dice sempre Angelo, previa sosta corroborante nella trattoria dei “gnocchi lunghi” con infangamento di lavandini per la gioia del trattore. A chi la sega?
A Chak che, non contento di avere quella di default, sta in tutti i modi contendendo quella legittima fermamente salda nelle fangose zampacce di Mg.
Alla prossima!!! Mg 8.2.2004

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