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Sega al CAI di Frascati (Corso di Sci escursionismo)

Antefatto: Arriva la solita mail di Cipo: corso di sci escursionismo alla maielletta, con lezioni di yoga serali. E vai!!!! la maiella questa sconosciuta e lo yoga serale, impossibile rinunciare. Il Nozzolone acconsente di fare l’accompagnatore a Mg in quest’ennesima avventura, non solo, decidono di partecipare anche Michele e Katiuscia, neofiti della disciplina.

L’epica impresa: Già per Miche e Katy si profilano difficoltà: “occorre iscriversi al CAI onde partecipare al corso”, “ma come? non basta pagare l’assicurazione? e quanto ci viene a costare sto corso, con l’iscrizione capestro?”, “prendere o lasciare…” gli sventurati presero. Altra mail di Cipo: per questioni organizzative, niente maiella, prosaico gran sasso. E va beh. Altra mail di Federico: niente in quelle date, si sposta, per la gita finale, non si sa… E va beh. Lezione al Cai sul corso: prima di tutto, non fate gli indisciplinati, a seguire due palle tante su tutti i tipi di sci.
Finalmente ci si ritrova in quel di castel del monte, anello insulso su assenza totale di panorama o di alberi, solo neve papposa e mucchietti di sassi sparsi. Va beh. Ci dividono in squadre, a seconda della maestria, come insegnante mi capita Laura, che di mestiere fa la maestra d’asilo, meno male, perché con lei ho capito “L’IMPORTANZA DELLA CAVIGLIA” . A furia di dare di caviglia mi sono venute vesciche ad entrambi i piedi, ma fa niente, imperterriti alla meta, quale? anello forever. Nel frattempo Miche e Katy trotterellano con Federico, ed il Nozzolone si fa tutti i fuoripista possibili ed immaginabili. Arcistufo di girare solitario,il Nozz viene a spiarci e Laura gli mette il cosiddetto bastone tra le ruote, cioè lo fa passare sotto il bastoncino e lui casca come corpo greve cade…..
Stacco pomeridiano per mangiare un panino, appuntamento alle due…sehhh. Alle 3,15 finalmente qualche istruttore si dà pena di scongelare gli allievi e riportarli in anello.
Alla sera, affamati come lupi, ci portano a Rocca Calascio, sperduto paesino composto da un solo nucleo abitativo, detto rifugio albergo chissà, dove veniamo sistemati in camerone da 16 posti con letti a castello; qualcuno, furbo, viene alloggiato in camerette quasi singole…..insomma pare siano state accaparrate dagli istruttori e più o meno avvenenti accompagnatrici.
L’odore del cibo ci fa svenire ma niente, tocca sorbirsi una lezione sulle scioline, che le avresti addentate dalla fame, e lo yoga? non si fa, non c’è spazio a sufficienza….per fortuna alla mattina Federico ci ha fatto fare il saluto al sole, con conseguenze tragiche per ginocchia e guanti immersi nella neve onde salutare per bene…
La cena è abbondante, buonissima e di nostro sicuro gradimento, dopo andiamo subito a letto, onde evitare qualsivoglia tentativo di ulteriori lezioni su chissà che…..
La notte è accompagnata da melodie di porte che sbattono intervallate dal sottofondo sonoro di russamenti a 360 gradi, facendo parte della banda, personalmente ho dormito, chi stava ad ascoltare ha piacevolmente apprezzato l’intera orchestra.
Alla mattina il Nozzolone si alza (non si sveglia perché è stato sempre sveglio) con gli occhi pesti dichiarando di essersi rotto la spalla, passerà la giornata in macchina.
Fatta la colazione e pagato il pagabile, tentiamo di raggiungere le macchine senza scapicollarci nel selciato ghiacciato del borgo e facciamo un avanti indietro come i cani per capire dove si dovrà andare…alla fine scopriamo che è lo stesso posto di ieri, si vede che l’orizzontarsi senza ulteriori indicazioni fa parte del corso.
Stavolta gli istruttori si scambiano, mi tocca Federico mentre Miche e Katy si beccano Laura, il Nozzolone dorme in macchina.
Come compagno di corso, per fortuna mi tocca uno scapestrato che, visti gli interminabili esercizi, mi chiede se sia il caso di fare qli insubordinati. Così, sia perché Federico si è rotto di insegnarci passi pattinati, passi alternati, passi di stocazzo, sia per testarci sulla neve fresca, andiamo in uno scapicollo già adocchiato dalla sottoscritta alla mattina, in seguito ad escursione liberatoria con reperimento di fossile, grazie alla posizione accucciata.
Una del gruppo si stoppa come mulo “io di lì non ci salgo” e Federico si mette a discutere con lei su questioni burocratiche, dando libero sfogo agli insubordinati che, con la scusa di tentare curve impossibili,si buttano dai peggio strapiombi, restando miracolosamente illesi.
Morale della favola: ci aspettano altre tre giornate di corso, speriamo bene.....
Alla prossima! Mg 13.2.2005

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