sega successiva
torna all'indice
torna al menu
La sega estiva (Esplorazioni Ciavica la Faggeta)

Antefatto: Angelo rimedia una domenica libera e subito si precipita a telefonare ai Nozzoli: “domenica ci sto, sono disposto a tutto!!”, …..anche a lasciare la moglie sola soletta a spicciare casa. I Nozzoli, invece, hanno ampia scelta per passare il fine settimana: all’ospedale a far visita ai parenti oppure far qualcosa di speleologico, scelgono quest’ultima cosa, tanto la sofferenza è la stessa, in fondo.

L’epica impresa: I tre optano per Ciavica la Faggeta, stavolta la neve si dev’essere sciolta ed andare al tasso non è più un’impresa. Si caricano siccome muli e, con un caldo infernale, cominciano la salita. Sergio, al solito, mette la marcia in più e sale come un buldozzer, dietro lo segue Angelo, scomparso sotto un mega zaino ed un civettuolo capellino mimetico, appositamente comprato al mercato di Esperia, che, a detta del compratore, dovrebbe dare la grinta marziale. Mg, che anche lei s’è comprata il cappellino, non si sa mai, sta cercando disperate scuse per fermarsi ad ogni piè sospinto, “mi gira la testa, ho dato il sangue, ho il marchese, mi viene la cellulite da sforzo, mi si rompono i capillari dal caldo, mi si arricciano i capelli dal sudore, oddioooo”. Dopo innumerevoli soste, si arriva alla voragine. Scende Sergio, armando nei posti più imprevedibili, rametti esili, alberi sporgenti, radici, chiodi da roccia su fango rappreso, finalmente trova anche qualche valido spit e s’abbassa ad utilizzarlo. Per fare 56 metri, tant’è la voragine, sono più i frazionamenti che i pezzi in libera, ma va bene così, almeno si ammira la morfologia della roccia.
Lo segue Angelo, con pose plastiche per le foto di rito ed arrivato sotto, al solito, si mette a scavare, perché per lui la grotta è sempre, e prima di tutto, scavo. Sergio risale e scende Mg, edotta da Angelo che c’è poco da scavare, forse qualche risalita, da lasciare a Max “laventosa”.
Angelo quindi risale, lo segue la disarmante Mg, con tutta la lentezza del caso, dato il pretesto del braccio cionco per il salasso.
Al ritorno Sergio decide di fare battuta, ma Mg, con scuse varie si defila, tosto seguita da Angelo, il quale, per farsi perdonare dalla moglie abbandonata, raccoglie fragoline, così favorito dalla posizione semiprona, schiacciato dal peso dello zaino.
I tre si ritrovano davanti all’ennesima dolina sfondata, con Sergio che brontola di aver trovato una grotta stretta, ma nessuno nelle vicinanze per ficcarcelo dentro.
Mg ed Angelo, falsamente interessati, chiedono notizie sull’aria “non c’è” risponde Sergio, così visibilmente sollevati, non si preoccupano minimamente del futuro della speleologia nell’area del tasso, e decidono subitamente di tornare.
Sergio, a malincuore, abbandona ogni speranza di trascinarli altrove, ed ogni speranza di far tardi per scofanarsi la pastasciutta di Carmina. Mesto comincia a scendere, seguito dagli altri due, già più allegrotti, tutti presi nella raccolta di fragole ed erbe varie.
A chi la sega d’oro? Al duo Angelo-Mg, sempre pronti a darsi man forte nel far poco e, possibilmente, quel poco, farlo fare ad altri.
Alla prossima…….Mg 8.6.2003

sega successiva
torna all'indice
torna al menu