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Sega GGCR (Grotta di Piano Terruto)

Antefatto:
Sabato piove a dirotto, per cui qualsiasi persona di ragionevole buon senso, trarrebbe la normale conclusione che domenica l’uscita spelea non si fa. I soci del CCGR si telefonano vicendevolmente per disdire gli appuntamenti, peccato che….domenica mattina Elena, puntuale sotto l’acqua, alle 7.30 sta dalle gnocchette…così lunedì mattina ci arrivano due mail, una garbatissima che ci fa sentire in stracolpa, nessuno perciò risponde tranne la sottoscritta che si arrampica sugli specchi dando colpa al CAI, “sono quelli che CAI che vanno con ogni tempo, noi speleo del CCGR giammai!” la seconda piena di improperi e di cazz…in fila, ahò!!! Quoque tu Elena, parevi una personcina ammodino…a sto punto urge trovare il capro espiatorio colpevole, FABIO!!! È tutta colpa sua che non ha avvertito Elena, mica noi che ce la siamo scordata..
Qualcuno mi fa presente che siamo GGCR (gruppo grotte e non gruppo speleo) e poi, che è sta sigla fantasiosa? E che ne so, c’ho n’età lassateme perde.. L’epica impresa:
Oggi però il sole spacca le pietre per cui andiamo tutti, Elena compresa (Fabio no, fermo un giro per castigo..) a piano terruto. Del CCGR siamo: Paolo, Federica, Roberta, Loretta, Elena, Mg, Nozzolone, Patrizia; del Circolo: Federico, ancorché quasi socio nostro in quanto membro della famigerata istituenda scuola spelea del Bonuc..., e l’allievo mezzo nostro mezzo del Circolo, Enrico.
Tutti per vedere una grotta, ma una grotta, che levati! Il pozzo di piano terruto. Già il nome terruto sa di fregatura e, concordemente con il Nozzolone, ci portiamo solo casco e tuta, onde fare da scherpa. Paolo mi propone di andare con Roberta a vedere un pozzo a “tre- quarti- d’ora- Vincenzo” (fatte le debite proporzioni, tre ore) su per un monte mai visto né sentito. “No grazie” rispondo, pensando a Roberta che si sgola a chiamarmi se solo m’allontano di 5 metri, meglio il Nozzolone che pure se mi perdo è contento. Però, en passant, entro a vedere la grotta, così aiuto Paolo che scava, gli passo un manzo troppo corto e lo collego ad un filo ancora più corto e, ciò fatto, esco per fare battuta col Nozzolone. A piano terruto e sui terruti colli non si trova nulla, manco flora endemicissima, bleah! Posto bello, bello, ma non balla. Intanto per il posto lontanissimo ci vanno Roberta e Patrizia mentre gli altri, chi più chi meno, s’infilano nel buco. Per farla breve, il pozzo di piano terruto, terruta proprio dopo sei metri di rocciaccia, ma per fare tutta sta scoperta abbiamo fatto praticamente notte. Nel frattempo tornano pure le due fanciulle che raccontato che il famigerato pozzo di Vincenzo è una cisterna irrovata, peraltro lontanissimissima. Mihh, jamocenne da qua che ci aspetta la “pasticceria Troiano” nome molto adatto a certe personcine che dico io, perché per strada, cullata dalla macchina nozzolesca, Loretta racconta tutta infervorata ad Elena le sue avventure amorose con maestri di “giudizzu”, amiche con le quali divide il letto e si fa portare colazioni in camere dal portiere allupato, 40enni amanti di amori con morsi, torsi nudi di maschi, ma Elena, per compensare, si mette a parlare di vaticano e bon, pareggiato il conto. Il chè mi dà lo spunto per aprire un nuovo blog di posta del cuore “una buona parola per tutti” suggeritomi da Federico, dopo che ho detto che con Roberta non andrei neanche al cesso..
La sega? a Enrico che è arrivato con mezz’ora di ritardo all’appuntamento..e noi del GGCR che ci siamo scordati Elena? Noi no, anzi, Elena per scusarsi che ce la siamo scordata ci ha anche offerto la colazione.. il chè dimostra che più uno è buzzurro e ignorante più è ben introdotto nel nostro gruppo e in tutti i gruppi spelei del resto, per cui amici/e spelei vicini e lontani, rivolgetevi pure alla mia posta del cuore “una buona parola per tutti” e vedrete che questa parola vi arriverà precisa e diretta a risposta di qualsivoglia vostro quesito.

Alla prossima! Mg 8.12.2011

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