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La sega logistica (Traversata Gresele - Eretici)

Antefatto: La grotta programmata è la traversata Gresele Eretici, però il ciccione non ci passa per cui Mg si ritrova appiedata, così anziché andare all’appuntamento come fanno tutti, ed elemosinare un passaggio, ha la malaugurata idea di chiedere a Paolo se, essendo loro in 4, ed avendo una macchina già completa, doveva chiedere il passaggio ai Sabaudi, provenienti da Anzio o starsene a casa. I Sabaudi sono ben contenti di dare un passaggio a Mg, ma per far questo si sobbarcano due ore in più di viaggio, tra andata e ritorno……..

L’epica impresa: I Sabaudi arrivano al cavallino già stressati dall’alzataccia e dalla nervosa guida di Sabrina; masticando amaro per l’errata logistica, si caricano Mg che fa da radio per tutto il percorso e si fiondano subito dentro il Gresele. Li seguono lemme lemme tutti gli altri: Paolo, Enrico, Federica, Manuela, l’ospite Natalino Russo e Mg, intimata di stare per ultima. Ma lei per ultima ci sta benone, cullata dalla voce suadente di Manuela e dal partenopeo cicaleccio di Natalino, che illustra mano a mano le varie morfologie ipogee. Non sa che, davanti, Max scalpita, come un cavallo da corsa; non avendo vomitato per la guida di Sabrina, vomita parolacce a Paolo, per l’anda lenta, ancorchè, ad onor del vero, inesorabilmente badinesca.
Arrivati alla confluenza ognuno tira fuori dal rispettivo zaino ogni ben di dio, perché, non dovendo portare che lo stretto necessario, per non far la figura di avere sto zaino moscio e vuoto, c’è chi ha pensato bene di riempirlo di qualsivoglia schifezza comprata da Erzinio.
Mg, a sto punto, con mossa fulminea si porta in testa, appiccicata ai Sabaudi i quali, appena possono, ripartono in quarta, sbagliando, nella foga, anche la strada.
Per fortuna, pensa Mg, già pentita di aver lasciato il placido sud per l’impetuoso nord. Così Max procede sì veloce, ma non così fulmineo come vorrebbe, tenendosi a portata di voce di Paolo, per i lumi sulla strada.
Però, arrivato al posto conosciuto, senza alcuna remora, comincia a salire, seguito a ruota da Sabrina e Mg, tutta contenta di non dover patire l’elastico.
La contentezza dura poco, al suon di libera sempre più lontani, si rende conto di dover pedalare per non fare da zavorra, così, l’incauta, non si ferma nemmeno per sistemare la lampada, e, vista la vicinanza con l’uscita decide di procedere col solo elettrico.
Mal gliene incolse, l’elettrico comincia lentamente ed inesorabilmente a fiocare, la carburo non dà più segni di vita, Sabrina non si vede, e peggio, non si sente più.
Mg, allora, pensa al suo nume Badino, e, con movimenti bradipeschi, invocando ogni tanto (non si sa mai) “Sabrinaaaa” con voce sempre più fioca come la luce, illuminata dall’esile chiarore dell’uscita, si protende come un’ameba verso l’alone crepuscolare.
…….a regà mò me so’ stufata de scrivere, pensate forse di attribuirmi la sega? O di darla ai Sabaudi per la prescia? Giammai!!!! la sega l’ha ben vinta Paolo, per l’errata logistica.
Alla prossima……… Mg 31.5.2003

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