sega successiva
torna all'indice
torna al menu
Segando ai Serini (Esplorazioni scavi e rilievo Grava dei Serini)

Antefatto: riunione del venerdì; che si fa domenica? È brutto, stamo a casa, che è meglio, i Nozzoli già pregustano una giornata di fancazzismo. Il resto della riunione è per darci un cavolo di appuntamento per la marcia della pace, assai più problematico che vedersi al Cavallino. Alla marcia della pace i piemontesi proclamano subito il loro torbido programma: “ai Serini noi c’andiamo comunque, anche in due, AVANTISAVOIA”. E l’onore ebbe la meglio, i Nozzoli, sentendosi spodestati nella loro propria casa, sentono il dovere morale di sorvegliarli, che chissà quelli come avrebbero allargato le varie stanze.
Secondo antefatto: Chak vuole lavare l’onta di essere in lizza per la sega d’oro e decide, nonostante l’UNGHIAINCARNITA!!!!! di aggregarsi alla spedizione, ma, alle prime ore dell’alba, giunto in cantina, si ritrova addosso lo scaffale con tutte le mercanzie sopra e, con uno sforzo disumano, per non finirci sotto e morire di stenti perché la moglie lo crede in grotta e i grottaroli a casa, ficca un bastone a sostegno. La prova però lo prova, e si scorda la tuta.
L’epica spedizione: si costringe il Chak a venire in grotta, senza tuta e con l’unghiaincarnita, lui vorrebbe andare ad allargare la congiunzione, sempre per lavare l’onta, ma Mg, visto l’andare bradipesco dell’individuo, gli monta sopra e lo sorpassa, decidendo senz’altro di cambiare l’ordine della spedizione: il Nozzolone e Chak a rilevare il salone, gli altri allo scavo. Mal gliene incolse, i piemontesi, dopo una giornata a calpestarsi i piedi alla marcia della pace prendono ben altra marcia, e si ritrovano alla cima della risalita di Francesco in men che non si dica, con la zavorra dietro che rimurgina: “se si riesce a sopravvivere ai campi di concentramento, riuscirò a sopravvivere anche a questo”. Arrivati al punto dello scavo, senza dar tempo di qualsivoglia rifiatamento, Max mette subito all’ordine le donne, propinando un corso accelerato di uso del trapano e buttando Sabrina nel buco a scavare. Fortunatamente per le donne, il trapano dà forfait, così Max è costretto a provvedere, e loro ne approfittano per ristabilire i ruoli: l’uomo rude allo scavo, loro come appoggio. Però all’ora dello spuntino i ruoli si capovolgono, quando il più è fatto, prendono il sopravvento per andare ad allargare e fare la loro bella figuretta. Dopo una rapida consultazione decidono di svuotare il “pozzetto della congiunzione” dai sassi e preparare un alveo per ulteriori buchi. Ma le loro misere forze si trovano a competere con un “regazzino” di sasso dallo stimato peso di 25 kili, che non ne vuol sapere di farsi tirare su e resta comodamente appoggiato alle ginocchia fraciche di Mg. Interviene alla fine Max, disturbato dalle risate delle donne che, più che tentare l’improbo sforzo, si danno ad un’incontenibile ilarità ad ogni sforzo vano. Così si rinvertono i ruoli e Max fa l’ultimo buco, poi, purtroppo, tocca ritornare. Il ritorno non è nemmeno da raccontare, perché è stato talmente veloce da non restare impresso nella pellicola dei ricordi, qualche sprazzo rimane: Max che va avanti ed indietro a sollecitare le donne, percorrendo il corrispettivo di un meno mille, tanto c’è abituato.
A CHI LA SEGA D’ORO? A MAX: CHE ANCORA NON HA CAPITO CHE NEL LAZIO I MENO MILLE NON CI SONO E SE CI SONO VENGONO CHIUSI!!!!!!!!!!
Seghe di tutto il mondo unitevi……..
Alla prossima! Mg 16.2.2003

sega successiva
torna all'indice
torna al menu