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Sega par condicio (Ricerca grotte Monti Lepini - Vallecaccia)

Antefatto: Nonostante le catastrofiche previsioni del tempo propagandate da Paolo giovedì sera, Mg, Nozzolone, Serena, Cristiano e Massimo sono operativi domenica per cercare la famosa grotta del pastore tecnologico.

L'epica impresa: Guida Cristiano, non solo in macchina, il che è tutto dire, ma anche col nuovo GPS che lo rende felice come un crociato con la sua nuova armatura.
Saliamo tutti baldanzosi verso la grotta trovata la volta scorsa e poi ancora più su, cercando assolutamente di non perdere il sentiero, visto che nel sentiero ci dovrebbe essere il famoso ometto.
Lungo il percorso troviamo un primo ingresso dove Cristiano, in veste di uomo-sfrattarola, si infila intrepido, ma dice che chiude su terra, Cristiano l’ha rilevata a salma, essendo lunga come lui stesso e larga appena un po’ di più. Troppo poco per il catasto, grotta per cugini è.
Va beh, proseguiamo fino ad arrivare ad uno sperone che si affaccia sulla piana latina, il posto sembra quello indicato dal pastore ma dell’ometto non c’è traccia, ci sparpagliamo un po’ in giro ed effettivamente Sergio trova un bell’imbocco di pozzo. Anche stavolta scende Cristiano e ci racconta che sotto ci sono funghi ma non prosecuzioni né aria pare, la chiamiamo fungrotta e manco la rileviamo, anche questa la regaliamo ai cugini, sentendoci molto magnanimi.
Proseguiamo imperterriti per una specie di traccia finchè vediamo davanti a noi ergersi una bella parete con ripari sotto roccia. Impossibile resistere. Nonostante un ripido ghiaione da un passo avanti e 5 indietro condito alla fine da rovi inestricabili, riusciamo a penetrare nei ripari che ripari sono, sicuramente paletnologicamente interessanti, ma ripari.
Della grotta del pastore manco l’ombra, dell’ometto nulla. Va beh, optiamo per la discesa di un canalon e ammazza cristiani, non Cristiano però, ha solo tentato di azzoppare Serena.
Ad un certo punto Cristiano, calatosi nella parte di GPS vivente, ha cominciato a comunicarci con cadenza di una al minuto la nostra situazione rispetto alla macchina, distanza e dislivello. Bene o male, dipende, pareva di avere il segnale orario incorporato, non si sapeva se cadere nella disperazione più profonda o nell’ansia da prestazione per raggiungere l’obiettivo macchina nel più breve tempo possibile.
Arrivati alla macchina, Serena decide di esplorare la grotta che sta al parcheggio, quella che abbiamo snobbato proprio perché “impossibile che nessuno l’abbia vista”. Invece è grotta, è concrezionata e spaccando qualcosa potrebbe avere una parvenza di prosecuzione. Così intimiamo a Serena di rilevarla, perché questo è il bello della speleologia scientifica, trovi un buco del cavolo e ti tocca pure rilevarlo e farci la brava scheda.
Tirando le somme: non ci siamo presi l’acqua e speriamo che Massimo non opti per i cugini, dopo una giornata come oggi.
Ah già la sega! va a Fabio per violazione della par condicio, nei miei resoconti la sega l’assegno sempre, nei suoi mai, nelle uscite dove ha partecipato sono stati tutti perfettissimi come domineddio, qualcosa mi dice che c’è del marcio, quanto meno, ha violato sicuramente la par condicio delle seghe.
Alla prossima! Mg 11.4.2010
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