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Sega pasquale (Scavi Grava dei Serini)

Antefatto: La settimana santa termina con un doveroso, ed altrettanto necessario, periodo di astinenza e digiuno, meglio se accompagnato da stenti, privazioni, penitenze e patimenti vari. Gli speleologi, gran peccatori, hanno però ampia possibilità di espiare le loro turpi colpe scegliendo la grotta opportuna, a seconda del tipo e gravità di peccato. Così Max, Sabrina, Sergio e Mg hanno deciso per i Serini. Loro, in fondo, non sono dei gran peccatori ed i Serini è proprio la grotta giusta per espiare gola e fornicazione. Si portano a rimorchio anche Angelo, l’angelo, il quale non ha peccati, il poveretto, se non l’aver passato una notte a rimbambire gli operati, con chiacchiere e punture.

L’epica impresa: Sabato santo, eccoli i 5 a risalire la china costa serini, carichi il giusto per lavorare di gomito ed espiare i peccati. Ingresso della grotta: Angelo s’è scordato la tuta, non vuole entrare, ha già vinto, praticamente, la sega, ma no che Sergio, sotto gli improperi della consorte (che senza Angelo si troverebbe immediatamente a mal partito per stare al passo con i restanti spidygonzales) è costretto a cedergli gli indumenti di ricambio: una bellissima camicia awajana di terza mano, senza bottoni, ed un altrettanto splendido paio di calzoni punteggiati da prese d’aria, nonché le ginocchiere di Mg, con pencolante imbottitura a vista. Così bardato, Angelo decide senz’altro di entrare, lo scavo è la sua passione (come per Cristo la croce). In solo mezz’ora i penitenti si ritrovano, grondanti di sudore (non ancora di sangue), al salone Donati, dopo aver, più o meno, apprezzato gli immacolati canaponi. Angelo dà segni di cedimento, la camicia s’attorciglia ai canaponi, le ginocchiere fanno mappa col fango, ma i Sabaudi lo incitano: “c’è lo scavo che t’aspetta e la sega è in agguato”. Si riprende il cammino e si arriva tosti al cantiere delle grandi opere “autostrada canyon-sottiletta”, i lavori, per ora, sono fermi alla tangenziale “san clino-sifone”. Ci si divide: Max e Sergio al sifone, Angelo e Mg alla strettoia delle meringhe, Sabrina che fa la spola tra i due cantieri, portando materiale vario. La famiglia Nozzoli si dà maledettamente da fare per vincere la sega della settimana: Sergio portando materiale scrauso, Mg spaccando a vanvera la “volta celeste” con tentativi di martellare Angelo che, ad ogni colpo, si spiaccica nel fango per non essere colpito dalla mazzetta volante. Mg, in effetti, si rileva alla fine la vincitrice, tenuto conto che: si martella una mano, comincia a perdere sangue dal naso, non si sa se per colpa di schizzi volanti o troppa foga, riempie di acqua fangosa la carburo intasandola e costringendo la squadra a fermarsi ad ogni pisciata di cane per stasare gli ugelli, si ferma ad ogni vaschetta per lavarsi faccia ed attrezzi, resta per ultima facendosi prendere da immane sconforto, alla fine della giornata si mette in dirittura d’arrivo di una bracciata del consorte rispaccandosi il naso con ennesima fuoriuscita di sangue. Le colpe di Mg, però, sono notorie, e l’espiazione era doverosa, ma con una ritrovata purezza si riporta a casa anche la sega d’oro.
Alla prossima! Mg 19.4.2003 sega successiva
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