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Sega del "Pozzo delle lamiacee"

Antefatto:Il Monte Lupone è il tarlo mio e del Nozzolone, possibile che i vicini Semprevisa, Erdigheta, Gemma e compagnia bella lepinica siano strapieni di grotte e questo no? Appena liberi da impegni vari, il Lupone è la nostra meta preferita (dopo i Ruffi dal pessimo calcaraccio di falda sabina, s’intende..) per battute in tutti i versanti. Giusto l’anno scorso avevo individuato un buco promettente per la sua posizione nello spartiacque e sul bordo di dolina, ancorchè non soffiante. Domenica decidiamo di andare ad aprirlo, chi viene? tutti e 4 gli ex allievi neo iscritti: Cristiano, Serena, Fabio ed Irene, urka! Insperabile sta cosa…non sarà che la mia mail era assai invitante? “andiamo a scavare un buco non troppo distante da Roma, è una bella passeggiata, non portatevi attrezzatura alcuna”.

L'epica impresa:Inizia a Roccamassima dove la pro-loco ci accoglie con musiche epiche sparate a palla che contrastano piacevolmente con l’hard rock sparato a palla dal bar. Sta pro-loco si è già assicurata la sega odierna, sta a vedere…Gli allievi sfoderano mini zainetti, anvedi, hanno preso alla lettera la mail, ma il Nozzolone ci pensa lui a riempirglieli ben bene con trapano, batterie, scalpello, mazzetta, corde, cordine..
Ha riempito ben bene anche il mio, che arranco per la salita. Cristiano si muove a compassione e mi libera del trapano, ma la mia velocità di crociera non muta affatto, si vede che l’atra vecchiaia infin è arrivata, ben, meglio che posso guardare i fiori sbocciare mentre salgo.
Il sole ci aspetta davanti al buco, benissimo! Cristiano immerge la testa nel buco e sente che soffia, Serena idem. Benissimo. Cristiano, d’impeto, si mette a scavare come un forsennato, non serve trapano, non servono batterie, in un battibaleno svuota metri cubi di roccia. Non gliela faccio neppure a salvare tutte le lamiacee che estrae dal circondario, né Fabio a salvare i quintali di cristalli di calcite che ha intenzione di portarsi a casa, escono macigni da tutte le parti e il buco, oltre ad approfondirsi, si allarga pure. Mitico, dopo Walter ecco Cristiano, gli uomini-manzo, nel senso che il manzo non serve, infatti il Nozzolone ne mette solo uno con trapano bosch che va lento peggio di me in salita, altro che Hilti!
Insomma, per farla breve, il buco diventa umano, il Nozzolone mi lega come il peggio pervertito amante delle donne legate ed entro incastrandomi subito di spalla. Poco male, emulo Cristiano e con doverose ben assestate piediporcate butto giù un po’ di macigni, altri ne butto al passaggio e finalmente arrivo al fondo…ben 6 metri sotto (o 10?...forse 10 erano in origine e 6 sono diventati dopo lo scavo). Da una parte il buco s’immerge verso la dolina, in direzione est sparata, con la stessa immersione degli strati, proseguendo il suo percorso con microscopico meandro, dall’altra parte si pavoneggia con una saletta, pure concrezionata, salotto delle dolicopode, con millimetrico meandro davanti e buchetto improponibile sotto. Forse dal buchetto improponibile esce pure un refolo d’aria, forse.
Saluto le dolicopode e riemergo, tutti scendono a loro volta per visitare la meraviglia delle meraviglie di un buco di 6, forse 10 metri, ma magari 15 di sviluppo, calcolando i millimetrici meandri. Tutti meno il Nozzolone che non ci passa di default e Fabio perché nessuno lo aspetta sotto. “Ma ci sono le dolicopode, Fabio”, “non ci sono più”, dice Serena “io non le ho viste” eppure, pareva una festa di Halloween di dolicopode, pareva, già oggi è tutti santi e domani si rincorrono i morti, la festa è finitaaaaaa!!!!
Torniamo a casa tutti soddisfatti, abbiamo raddoppiato le grotte del Lupone! Da una a due, questo gruppo è veramente strepitoso.
La sega??? boh? Magari diamola a casaccio a qualcuno che non è venuto, scegliete voi dall’elenco dei soci..
PS: il nome del buco “delle lamiacee” è per la presenza di numerosissime piantine di stachys sylvatica nell’ingresso.
Alla prossima! Mg 1.11.2009
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