sega successiva
torna all'indice
torna al menu
Sega al Presidente (Ricerca cavità La Valle- Aurunci)

Antefatto: il neo eletto presidente, tal Sergio DC, ha una nuova casa, con una mensolina triste, perché vuota, è ancora troppo presto per riempirla delle foto del pupo/a; scatta allora l’idea eccellente: “voglio metterci la sega d’oro, di sabauda fattura”.

L’epica impresa: domenica mattina al cavallino ci contiamo: i Nozzoli ci sono, Enrico e Federica pure, Ernesto e Manuela presenti (come… no Michela? No, stavolta Manuela, si sa, nella vita bisogna provarle tutte, cominciando dalle sorelle Merlo), chi manca? Paolo e Luna, ammalati, nonché SERGIO E MILENA!!!! La famiglia presidenziale, in corso di ampliamento. Al telefono fingono di essere pronti, in realtà Sergio, pregustando la sega, ha disattivato la sve
glia e stanno beatamente dormendo. Dopo un congruo ritardo arrivano bel belli e si parte. Alla Valle, Sergio dc dà il meglio di sé. Già lungo il sentiero interrompe più volte la marcia, con la scusa dello zaino scomodo (in realtà vuol far vedere il suo fisico possente che s’intravede sotto la maglietta regalatagli alla prima comunione) per far sfoggio dell’enciclopedica cultura. Sotto lo sguardo estasiato di Federica, che sembra non aver mai visto cavallli, fiori e quant’altro offre l’esperiana natura, sforna notizie disparate sulle: tecniche di caccia dell’omo sparagnao, i cavalli questi sconosciuti, come costruire abbeveratoi ed il tuttologo del perfetto naturalista. L’altro Sergio, un po’ scocciato da tutto questo inutile sapere, lo porta alla cruda realtà: “ma dov’è sto benedetto buco?”.
Allora il Presidente, preso da irrefrenabile raptus trascina la squadra per monti e convalli, su e giù, qua e là, il tutto ben distante dal famoso buco da circa 50 metri (infatti gli scherpa portavano corde per armare un abisso da ben 150 metri!!!! Non si sa mai, e poi siamo tanti, si fanno due squadre….). Alle ore 1,30, vinti dalla fame e desiderosi di emulare il Cai Napoli che bivacca poco distante, ci si stravacca. Dagli zaini esce di tutto: panunta, frappe, aranci ormai fracichi, caramelle alla vitamina C una al giorno (ne mangiano 10 a testa, non si sa mai si acutizzasse la vista), caffè, ammazza caffè, the ai vari aromi, nonché una coperta per stravacco, graticole e maracci ( e poi si lamentano per il peso…..).
Con la pancia piena, al pensiero di Paolo zompettante nostro esempio, si riparte, stavolta con fredda determinazione.
Sergio dc, ormai sicuro di aver vinto la sega, per distrarre l’attenzione trova subito un buco nuovo, che non è “IL BUCO” cercato, ma un altro. Si butta dentro Ernesto che lo rileva, date le dimensioni viene chiamato ”abisso per le formiche”.
All’imbrunire, finalmente, il presidente ritrova l’agognato pozzo da quasi 50 metri. Scende Enrico il quale, con l’entusiasmo dei neofiti, descrive doviziosamente pozzi paralleli, pozzi ulteriori, condotte, diverticoli, rami da tutte le parti, ecc.. MG ed Ernesto si precipitano sotto in men che non si dica con tutte le restanti corde ed il materiale da rilievo. Mg con uno sguardo si rende conto dell’amara realtà: la corda da 55 giace in larghe spire sotto i suoi piedi, il pozzo ulteriore è un saltino da 1,50 metri, la condotta prosegue stretta ma inesorabilmente chiusa in fondo, ed i rami paralleli? Ombre nella roccia. Va beh, insieme da Ernesto i tre sondano le varie possibilità, infilandosi nella frana finale, che regala ancora 10 metri, ma niente di più.
Il famoso abisso, che drena le acque della Valle, è in realtà un modesto fratturone di 20 metri. Inutile soffermarsi sul resto, si fa il rilievo e si torna mogi mogi tranne uno: Sergio DC il quale, sicuro della vittoria, aspetta ansioso il ritorno dei sabaudi per appropriarsi dell’agognato premio: LA SEGA D’ORO, per ora sua e poi si vedrà…….

Alla prossima!! Mg 9.3.2003

sega successiva
torna all'indice
torna al menu