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Sega quaresimale (Corso di Sci escursionismo)

Antefatto: Gita finecorso, meta campo staffi, tempo pessimo. Istruttori: Federico con Rosacanina, Zampedaoplita, Marcello e Tonino. Allievi: una pletora di seghe.

L’epica impresa: Epico è stato arrivare a Trevi nel Lazio, tant’è che una macchina contenente Claudio, Anastasia, Arianna e Barbara astrofisica, cioè la verve del corso, s’è bloccata a metà strada causa autobus senza catene ostruente la carreggiata. A Trevi nel Lazio arriviamo in consistente ritardo, causa intoppi vari, un po’ dovuti all’indolenza dei corsisti, un po’ alla neve e ghiaccio. Lì aspettiamo per un altro bel po’ l’arrivo di altri corsisti, dando il via a quel che sarà il motivo della giornata: la flemma quaresimale. Causa pericolo valanghe non si va a campo staffi, ma si risale il corso dell’aniene verso le sorgenti, mizzica percorso quasi speleologico è. Per non bene precisati motivi Mg si ritrova a seguire a mò di processione del cristo morto, una fila mesta di pellegrini, rallegrata, per fortuna, dalla musica di sottofondo prodotta dagli attacchi, dalla presenza di Rosacanina, e dalla visione delle zampe di zampedaoplita. Per tentare di rendere meno monotono il percorso, Mg gironzola qua e là in cerca di grotte, ma solo una è degna di nota. Poi, per ravvivare l’ambiente, in assenza di Claudio, dà il tormento, inutilmente, a Zampedaoplita, chiedendogli foto dalla sua digitale.
Per fortuna, ad un certo punto, si decide di mangiare e la faccenda diventa interessante grazie alla spiegazione sull’arva, qualcosa che ravviva la monotonia della processione, anche se, per stare in tema quaresimale, Federico si dilunga sui tipi di morte sotto la valanga, miiii, interessante è….
Marcello all’improvviso si ricorda che non abbiamo fatto ginnastica, e ce la fa fare, tra le inutili rimostranze di Mg , che ormai si era crogiolata nel dolce far niente, pensando di essere finalmente approdata al tanto aspirato CAI Napoli.
Poi si sale ancora, sotto una vera tormenta di neve, e poi stop, si scende, anzi si tenta di scendere, gli sci incollati, nessuna sciolina (ahimè, Mg, la lezione sulla sciolina t’è sciolinata addosso?) , nessuna possibilità di scapicolli, vista l’inutilità del mezzo. La discesa è ancora più lenta, se possibile, perché la “splendida” decide di adagiare mollemente le sue rosee chiappe a terra ogni piè sospinto, per non parlare, poi, delle due sorelle, miii, viaggianti alla velocità pari allo zero assoluto.
All’improvviso una china particolarmente scapicollosa desta l’interesse di Mg, che sfida Zampedaoplita alla discesa, e quello si butta, pendenza pari a 90% senza cascare, così si butta anche Mg, ma su diagonale che più diagonale non si può.
Al ritorno altra digressione degli speleo Mg, Michele e Katy a vedere la risorgenza, con Miche che c’entra con tutti gli sci e si bagna i piedi nel laghetto..
La gita si conclude nella macchina di Michele e Katiuscia, i quali, invece di lasciare Mg sognare ad occhi aperti il corso di sciescursionismo ed i suoi istruttori, le riempiono le orecchie con interminabili lagne contro tutto ciò , ma si può? lei in fondo s’è divertita una cifra!!!!!
Morale: figuriamoci gli allievi del nostro, di corso, che hanno potuto dire…
Morale seconda: come tutte le attività umane, o hai pazienza, o ti scegli le persone giuste, anche ai Serini c’è chi ci mette tre ore, chi dodici.
Alla prossima! Mg 6.3.2005

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