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Sega al Santa Lucia (Allenamento)

Antefatto: Prima uscita del corso, allievi tre, non si fa (problemi burocratici), qualcuno va a vedere un bucazzo negli aurunci; altri (Mg, Nozzolone, Angelo) al santa lucia, scopo: allenatorio.

L’epica impresa: Angelo si è fatto tutti i peggio pozzi del Lazio, gli manca, non si sa come, il Santa Lucia, allora urge assolutamente andarci.
Già, lungo il percorso, gli raccontiamo com’è stato scoperto: “sai c’era un trattorista che lavorava nella cava, s’è trovato all’improvviso con il mezzo a metà strada tra cava e vuoto assoluto. Gli sono venuti all’improvviso i capelli bianchi, forse adesso fa il prosciuttaro”.
All’imbocco del pozzo: “non armiamo più qua. L’armo è caduto con tutto il masso, adesso si arma da un’altra parte”. Mg, la spavalda, arma dall’altra parte “qua però pare tutto fratturato” , “tranquilla” dice il Nozzolone (arcistufo di 30 anni di matrimonio) “figurati se sto masso crolla” allora la meschina arma. Nel frattempo arriva un gruppo di gitanti che osserva interessato l’opera dell’Mg. Che fare? Buon viso a cattivo gioco, fingendo nonchalanche quella seguita ad armare con un miliardo di coniglietti dappertutto. Il capo gita, intanto, racconta ai gitanti che quella zona è soggetta a crolli, anche la grotta prima o poi crollerà nel peneplanamento delle catene montuose. Con sprezzo del pericolo Mg, ormai pronta al peggio, scende con sorriso stampato sulla faccia (così s’imparano a sperare che crolli insieme alle montagne!!). Poi scende Angelo, mettendoci quanto potrebbe metterci Patrizietta, finge che ciò sia dovuto al discensore, ma poi ammette spudoratamente la strizza boia. Allora risale Mg, talmente è la paura del crollo che si scorda della paura del cedimento strutturale dell’imbraco. Scende infine il Nozzolone e il masso rimane miracolosamente in loco, l’armo tenne. Risale quindi Angelo e, arrivato in cima, si mette a discutere con Mg sulla morte in generale. Nel frattempo il Nozzolone avverte che tenterà di scendere il secondo pozzo, con la stessa corda, pozzo mai sceso dal giorno della scoperta, causa pericolo estremo di crolli. “Hai fatto il nodo il fondo? “ chiede Mg, sia mai che debba morire per mancanza di nodo in fondo. Passa un po’ di tempo, e i due ancora discutono di morti, all’improvviso si sente un assordante rumore di massi che crollano, no normali massi che crollano, una valanga come se si fosse staccata la punta del Cervino. Angelo e Mg si precipitano, senza imbraco, all’orlo del pozzo…. bianchi come cenci, ma si sente la voce del Nozzolone, “non è niente, ho fatto un po’ di pulizia”, cioè ha buttato di sotto l’equivalente per riempire un mero grande, immagino che il secondo pozzo non esista più, scomparso sotto le macerie.
Finale: Angelo ha continuato a tremare fino alla pizzeria, Mg s’è comprata una tonnellata di liquirizia consolatoria, il Nozzolone ha vinto la sega per procurato allarme….MENO MALE CHE ABBIAMO PORTATO A CASA LA PELLACCIA.
Alla prossima!!!!Mg 17.10.2004
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