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Sega della sporgenza vana (Uscita di corso Pozzocomune)

Antefatto:Manco facciamo in tempo a tornare, con le mani colme di grotte stoppate, che veniamo ingaggiati da Paolo a fare l’uscita di corso. E va beh, dove? A Pozzocomune. Meno male. Chi c’è con noi? Angelo e Giuliana. Benissimo allora. Chi sono gli allievi? Cristiano e Serena. Paolo si raccomanda “portateli fin sopra al Marilù perché è la loro prima verticale”.
Ecco fatto, il solito gruppo di seghe..

L'epica impresa:Ci dividiamo i compiti, il Nozzolone e Angelo che sono didattici a guardare gli allievi, io che sono freddolosa ad armare, Giuliana a fare la turista. Armo tutta contenta di ciò, quand’ecco il primo pozzo fondetto. Lo so che i fix stanno sul soffitto, distanti una quaresima dall’ultimo appiglio. Non c’arrivo manco morta, per cui armo su altri due che proprio proprio non strapiombano ma insomma, con un rinvio magari la corda non struscia. Spero di farla franca col Nozzolone che è un rompiballe immane, ovviamente non gli pare vero di ridire sui due fix. E pensare che avevo fatto anche un bel coniglietto con doppino. Inutile tentare di rendere bello l’armo, non va. Si fa avanti Angelo che vuole mettere lui i fix, anvedi, io non c’arrivo e lui si? Vediamo come fa. Il furbetto utilizza il fix che avevo messo per allongiarsi e sporgersi. Allora ero buona anch’io a far così. Ma mi astengo dal brontolare, perché sono saggia e sono contenta che Angelo sia contento. Però ho vinto la sega, se non fanno altre cazzate. Non fanno altre cazzate, peccato. Ritorno ad armare, ma la mia maestria ormai è gravemente appannata dai due fix, e poi mica resta tanto da armare, solo la pozza e lo scivolo, roba da handicappati. Scendiamo tutti sul salone e con mio sommo orrore vedo l’allievo che scatta foto, fa filmetti, in poche parole PERDE TEMPO!!!!!!!!! L’allieva vuole anche mangiare. E no! State con me, niente bivaccamenti inutili, metti via quella cazzo di macchinetta e si mangia al ritorno, resistete?
Certtttooo che resistono, sono l’istruttora, mi devono ubbidire ciecamente. Bon, si riparte.
Visto che sono in testa mi do alla pazza gioia di andare spedita, Serena mi segue a ruota, è atletica, va bene e non le devo dire quasi niente. Gli altri pure vengono dietro per cui in poco tempo arriviamo sopra il Marilù. La grotta è molto secca, quasi quasi spero che fuori piova per vedere l’effetto della piena, macchè. Torniamo al salone e stavolta non posso impedire qualche modesto bivaccamento, anzi, aiuto Angelo a far foto, il chè è tutto dire. Con la coda dell’occhio scorgo Giuliana che ha quasi finito il panino perciò inferisco su di lei. “Hai finito di ingozzarti? Inizia a salire così non crepiamo di freddo” , anche se a morire di freddo sono solo io, vacca boia, sempre freddo ho, sarà che ho lo stivale rotto? Boh?
Fortunatamente anche l’allieva dà qualche segno di freddolosità così posso ben inveire contro i ritardatari, nonostante Angelo sul pozzo li inciti a fermarsi ogni piè sospinto per riposarsi. Angelo!!!!!!!!! È così che si creano le seghe. Invece tocca farli sentire un po’ in colpa per quanto sono lenti, così magari crescono bene, anche se poi non gli starò dietro per niente, questa lentezza in realtà mi aggrada. Usciamo abbastanza presto, non piove come preventivato, anzi c’è pure il sole. Siamo tutti contenti e soddisfatti, soprattutto Serena che come me, concorda che proprio questa è una grotta di quelle valide, mica i bucazzi stretti di Paolo. Allieva mia prediletta, ti porterò senz’altro a Pietrasecca, per premio, bella, facile, grande, attiva, fossile, vicina alla macchina, che vuoi di più dalla speleologia?.
La sega a me, per l’armo della sporgenza vana.
Alla prossima!Mg 5.7.2009
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