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6 Gennaio la befana porta la sega (Ricerca cavità Monte Lupone)

Antefatto: Il GSG si divide in tre tronconi, dividendosi equamente anche le rispettive befane. Un gruppo composto da Paolo, Manuela, Enrico, Federica, va a cercare grotte sul Petrella; uno composto dai Sabaudi, Mariodigiudonia, Katiuscia, Michele va all’ovito di Pietrasecca; infine l’ultimo, composto dal Nozzolone-escu e Mg, va a cercare la via più corta per la cima del monte Lupone. Ale Rambo resta a casa a scrivere poesie onde riabilitarsi dalla sega ricevuta.

L’epica impresa: Cioè quella del gruppo Mg-Nozzolone, per le altre stiamo con le orecchie ad imbuto ad aspettare le seghe-pettegolezzi. L’obiettivo dell’uscita è: cercare la via più breve per la cima del monte Lupone, orbene, ci si documenta con libercolo fornito da Michele, sicuramente scritto da qualche parente di Ardito, stante l’attendibilità delle informazioni ivi contenute.
Libro alla mano s’inizia da Montellllllllanico (come giustamente si pronuncia nel locale idioma) chiedendo informazioni al bar apposito. Subito il barista, squadrati i richiedenti con occhio clinico, dichiara “la strada più breve è senz’altro da campo di Segni, ma se proprio volete salire dal campo di Montelllllanico (v’interessano le partite di calcio? Oggi non ci sono), prendete a destra e poi a sinistra e poi a destra e poi dietro il pozzo e poi lungo un sentiero che non si vede, ma certamente è ripidissima e non si trova facilmente”. Infatti, non abbiamo trovano nemmeno la strada per il campo. Abbandonato senz’altro questo itinerario, fidandosi ciecamente del barista-conoscitore dei luoghi, ci si porta a Roccamassima, tralasciando anche di vedere un buco lungo la strada (troppo vicino). Colà giunti lasciamo a malincuore la macchina, seguendo l’itinerario “5”, definito medio con tempo di percorrenza 2 ore. Manco pùcazzo, ci abbiamo messo 3 ore senza arrivare alla cima, alla vista della croce siamo stramazzati al suolo, vinti dall’ostilità del percorso, non solo lungo, non solo munito di impettate tremende, ma anche pieno di saliscendi ed altrettanto ostico di grotte di qualsivoglia dimensione.
Ovviamente qualcuno (in tuta da cipputi) ci ha impiegato 3 ore, girovagando per ogni dove come cane in cerca di tartufi, l’altro componente del gruppo (vestito più miseramente) ci ha impiegato 3 ore delle quali buona parte spese a stravaccarsi per ogni sasso in cerca di aria per i polmoni fracichi (non so se i fumi di carburo alla lunga non producano danni inestimabili). Le grotte non le abbiamo nemmeno raggiunte, ma di una cosa siamo certi: la via più corta è senz’altro da campo di Segni, e con ciò Nozzolone ed Mg si sono accaparrati la sega della befana; quella del percorso più lungo per arrivare alla grotta.
Alla prossima…..Mg 6.1.2004
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