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Buca del Pungitopo (Esplorazione secondo ingresso dell'Abisso Faggeto)

Antefatto: In previsione della prossima esercitazione CNSAS all’ Abisso del Faggeto, Andrea Giuralongo, Massimiliano Re, il sottoscritto ed altri due soci CAI di cui non ricordo il nome, decidiamo di fare un sopralluogo nella grotta fino a -140; io rimango molto affascinato dalla verticalità della stessa e dal fatto che aspira un fottio. All’ uscita della grotta, una decina di metri al di sopra dell’ingresso, mi accorgo di un effimero buchetto che però soffiava aria calda in maniera impressionante, data l’esiguità del dislivello tra gli ingressi, ci scambiamo qualche battuta su Badino e sulla metereologia ipogea e torniamo a casa.
SABATO 8 GENNAIO
Siamo in aria di battute...Non sapendo dove andare Sergio Nozzoli, M.Grazia Lobba, Davide Dalmiglio, Sergio di Carlo ed io decidiamo di dare un’occhiata alla zona sovrastante il summenzionato abisso, ci rechiamo sul luogo e dopo aver tormentato qualche piccolo anfratto (con la speranza di veder nascere un pozzo) arriviamo all’ingresso del Faggeto. Li mi ricordo del buchino e con la scusa di mostrare il curioso fenomeno ai miei amici, mi accorgo che i sassi lanciati all’interno rotolano per una ventina di metri. 2+2 fa quattro, visto il curioso ricircolo d’aria e la verticalità dei due vicinissimi ingressi (due rette parallele si incontrano all’ infinito o comunque molto lontano) decidiamo di tentare lo scavo che in breve rivela un ingresso transitabile. Mi addentro nell’ambientino e vedo sotto di me una stretta partenza di un pozzo che al di sotto sembra più ampio. Si decide di ritornare il giorno dopo a riguardare il buco con occhi manzini...

DOMENICA 9 GENNAIO
Qualcuno decide di non venire e ci ritroviamo in tre (i soliti Lobba-Nozzoli) stracarichi, si smazzetta un pò e si riesce a passare la strettoia verticale, si scende un ripido scivolo che dà in una sala e la batteria ci abbandona, fin qui la direzione presa dalla grotta era quella giusta (si allontanava dal Faggeto), ma dalla sala un bel meandro retroverteva e puntava dritto verso il faggeto, riusciamo a scendere in arrampicata un piccolo salto e ci fermiamo sopra un bel pozzo scampanante, si decide di ritornare, per risolvere il mistero dell’aria che ancora copiosa fluiva dal pozzo.

DOMENICA 16 GENNAIO
Davide è malato e siamo di nuovo in 3 , io e Mariagrazia (che ci passiamo ) entriamo, e ci guardiamo meglio la grotta, troviamo un cospicuo arrivo d’acqua da un grosso meandro che risale fin quasi sotto la superficie, poi scendiamo un bel pozzo che alla base ospita una discreta pozza e senza un’eccessiva sorpresa vediamo una corda e constatiamo che il successivo salto di 6 metri dà nella grotta del Faggeto, lasciamo tutti i materiali pesanti ed ingombranti al Faggeto (ritornero’ a prenderli dalla via più comoda) e risaliamo disarmando, fotografando e rilevando. La grotta rappresenta un modo alquanto masochistico di scendere il primo pozzo del Faggeto, comunque “approfondisce” l’abisso di 8 m. e presenta un non ovvio movimento di aria al suo interno che non credo imputabile al dislivello e che incrina leggermente la mia fede nelle grotte soffianti. Vista come grotta a se presenta una profondità di 38 m. ed uno sviluppo complessivo di 75 m. Per un po' ci abbiamo creduto, ma è stato divertente lo stesso...

Francesco 8/16 gennaio 2000

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