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La Guardiola

Antefatto: Certo che senza trapano buono, meglio fare altro oggi. “Scendiamo Astrazenechetta” è la proposta di Sergio che subito approvo.

L’epica impresa: Arrivati dopo la pozza dei maiali, ghiacciata, scopriamo con nostro sommo sgomento che lo spiazzo è pieno di fuoristrada. Sappiamo perché senza che ce lo dica il cartello “caccia al cinghiale in corso”. “Annamo vah, qua come minimo ci sparano addosso, meglio cambiare itinerario” esclamiamo all’unisono. Propongo di percorrere quella costa assolata in alto che ci mancava, quella sulla sinistra della sterrata che ti chiama “calcare calcare!!”. Eh già, qua le rudiste si sprecano e, forte della lezione di ieri, trovo fossili per allievi. Bon. Abbandonate le rudiste al loro destino saliamo velocemente e sparpagliati verso La Guardiola, la nostra meta, cercando, ovviamente, grotte. Un buco interessante desta la mia attenzione e penso alla lezione di Sergio “aria calda che non entra ne esce, ingresso intermedio”. Veramente è un buco senza speranza che continua in orizzontale tra calcare a rudiste e altro marnoso più basso. Il chè potrebbe interessare fosse che Sergio, dopo che ho levato pietre, pensa bene di abbandonarlo “non soffia”. Tra l’altro abbiamo da scavare quello più promettente. Fino alla cima niente grotte, pozzi, buchi, anfratti, niente, solo ottimo calcare, Crocus suaveolens a non finire, quale Romulea bulbocodium e le allegre bacche gialle del Loranthus europaeus. Dei cinghiali manco l’ombra, solo tracce del loro passaggio che mi regalano bulbi sradicati da studiare e piantare e bon.
Grazie!!!!!!!!!!!!!!
Alla prossima!!!! Mg 23.1.2022

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