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Heaven door la frana

Antefatto: Dopo un giorno di tregua ricomincia la solfa “che avete da fare?” chiede Francesco, ovviamente riferito a roba speleologica, non esistono fancazzismi vari “torniamo a Heaven door” propongo speranzosa, tocca battere il ferro finchè è caldo e sfruttare Francesco a sfinimento, che è venuto a trovarci a fa, sennò??

L'epica impresa: 8 di mattina e nessuna voglia di alzarci, peggio di Diana con lo smartphone. Drinn il campanello “chi è?” mi alzo in vestaglia come una maniaca sessuale davanti all’operaio “c’è da spostare la macchina subito per fare i lavori” ”Ho il tempo per vestirmi?” “certo” magari spostarla nuda l’avrebbe contentato di più, va a sapè. Buttiamo nel bagagliaio zaini, scarponi, imbrachi, cibarie, alla sinfasol e via, pronti per la dolina. Così arriviamo anche prima. Oggi niente cacciatori ma spari nella boscaglia e un serpentaccio che scappa. Sergio e Francesco si mettono gilè catarifrangenti e cerchiamo di trovare il sentiero più comodo. Ogni volta facciamo qualche variante, stavolta quella dei pali lunghi. Alla dolina Sergio ritrova la pagnotta mezza mangiata da chissà che bestia e io la Lactuca viminea subsp. chondrilliflora, più unica che rara (a dire il vero ne trovo un’altra lungo la parete verso la grotta). Bon, scendiamo e ci disponiamo allo scavo. Stavolta c’è da aggredire la frana, tentando di non farci precipitare in testa il soffitto. Fortuna che c’è Francesco dalle braccia lunghe che riesce a levare un bel po’ di massi da distante. Ci alterniamo un po’ scoprendo che al di là della frana si apre un condotto in discesa. La grotta c’è e l’aria viene tutta dalla condotta. Piccolo particolare, un macigno “architrave” che sta proprio sopra. Cerchiamo di levare il sotto per entrare nel condotto senza toccarlo ma in sostanza leviamo i pilastri che lo sorreggono. I famosi pilastri della saggezza (la saggezza di non sfiorarli). Invece li “sfioriamo” eccome lasciandone solo uno in mezzo che impedisce l’accesso alla galleria, tra l’altro simil serini-meandro sportivo con bozzi concrezionati ai lati, alto circa 2 m. Non possiamo proseguire oltre perché sono le 16 e il sole sta tramontando, ci aspetta la savana di ampelodesmo piena di vipere (come dice il cacciatore) da percorrere a tastoni. Siamo contenti però anche se, per tutto il ritorno, Francesco ci avverte che quel masso incombente farà la nostra fine, oppure possiamo anche passare col rischio e pericolo che poi crolli mentre siamo al di là e facciamo la fine della bestia che sta impuzzonendo tutta la grotta. Poco male, chiedo a quelli del gruppo di aiutarci, magari qualcuno di sacrificabile c’è, hai visto mai.

Alla prossima! 29.12 2022

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