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Imbroglita e il cane morto

Antefatto: “E’ colpa tua se non andiamo all’Imbroglita” esordisce Sergio, al che casco dalle nuvole, colpa mia cosa? “Andiamo, dov’è il problema?.... che Francesco potrebbe perdere il treno?”, così detto fatto in un amen ci prepariamo e bon.

L’epica impresa: Fortunatamente c’è un bel vento fresco per cui arrivare all’ingresso col sottotuta si può fare. Francesco si porta lo smartphone per documentare e spandere al mondounito come ogni Ferragni che si rispetti.”Lo sai come sono i giovani adesso? Noi le cose le facciamo, loro le guardano sul web”. Magari è l’unico sistema per avere un minimo rapporto con le nipoti, se le sento al telefono rispondono a monosillabi ma se guardano le foto scocca la scintilla. Come dice Rovelli. Con ste profonde considerazioni inizio ad armare, esercitarsi bisogna. Sotto il pozzo: sorpresa, un cane morto che non puzza ancora. Cerchiamo di non calpestarlo, per fortuna siamo venuti oggi, per un po’ la grotta sarà out finchè carogna non si scomponga. Armo anche il saltino con lo stereo Francesco-Sergio che dicono la loro “più in qua, più in là, sporgiti, il piede, la gamba, il coniglietto”. Eppure mi sembra di operare da manuale delle giovanimarmottespelee. Però con sto coro, a momenti mi spavento di me medesima “sto coniglietto regge?” a dire il vero, non per il nodo, per la corda antica. “Hai paura?” dice Sergio “chi io? Si ovviamente”. Quella sempre. Arrivati all’esperimento scopriamo che un settore di provette si è riempito d’acqua, motivo in più per essere venuti oggi, si sarà attivata una stalattite, nonostante il tempo secco. Mentre sti due prendono dati me ne vado a far foto, sperimentando varie potenzialità della digitale. Finiamo molto presto, usciamo col dubbio di che farne del cane morto. Seppellirlo sotto i sassi come Loubens?, spostarlo e portarlo fuori rischiando l’infezione da cadaverina? E poi come c’è finito qua, imprudente come quellidellamarmoladachiudiamomotagnegrottetutto? Buttato di sotto vittima della mafia canina? Come dice Alberto Angela “non lo sapremo mai”. Francesco, osservando che il cane ha l’occhio fracico ma il resto non puzza, teorizza che si stia seccando come una mummia, “lasciamolo qua e torniamo a Natale a riprendere i dati” è la soluzione più semplice. Facciamo in tempo a prenderci una bella birra al limone e poi al treno, Francesco a casa a noi con la sindrome del nido vuoto. Sai che d’è? Magari ad allenarci in grotta ci passa anche.
Alla prossima! Mg 8.7.2022

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